Puoi andare in pensione anche a 56 anni: ecco cosa deve fare il richiedente

La pensione a 56 anni è un traguardo che alcuni lavoratori possono raggiungere soddisfacendo specifici requisiti: scopriamo quali.

Attendere i 67 anni di età per la pensione di vecchiaia è impossibile per tanti lavoratori stanchi fisicamente e mentalmente di doversi recare ogni giorno a lavoro. Vorrebbero un’uscita anticipata pensata appositamente per loro.

Pensione a 56 anni, requisiti
Come andare in pensione a 56 anni (Battifolle.it)

Il sistema previdenziale italiano consente ai lavoratori di lasciare anticipatamente l’occupazione rispetto alla pensione di vecchiaia. Questa si raggiunge a 67 anni di età avendo maturato 20 anni di contributi. Il traguardo anagrafico può sembrare molto lontano ma fortunatamente ci sono scivoli che permettono di uscire prima dal mondo del lavoro. Naturalmente presentano diversi paletti da rispettare e si rivolgono a specifiche categorie di lavoratori.

Ricordiamo, ad esempio, la pensione per i precoci dedicata a caregiver, invalidi, disoccupati e addetti alle mansioni gravose che hanno maturato 41 anni di contributi di cui uno prima del compimento dei 19 anni. O ancora Quota 103, rivolta a chi compie 62 anni di età e ha versato 41 anni di contributi a condizione che accetti il sistema di calcolo contributivo. Tra i tanti scivoli ce n’è uno che permette di uscire dal mondo del lavoro a 56 anni.

In pensione a 56 anni con l’invalidità: opportunità per pochi

I cittadini che hanno ottenuto il riconoscimento dell’invalidità civile e leggono sul verbale una percentuale di invalidità specifica assegnata superiore o pari all’80% allora possono avere accesso alla pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile. In questo modo potranno lasciare il mondo del lavoro a 56 anni se donne e 61 anni se uomini considerando, però, una finestra di decorrenza di 12 mesi.

Invalidità e pensione a 56 anni
La pensione per gli invalidi a 56 anni (Battifolle.it)

In realtà, dunque, il pensionamento avverrà a 57 anni per le donne e a 62 anni per gli uomini. Oltre al requisito anagrafico c’è un requisito contributivo da rispettare, 20 anni di contribuzione maturata. Tutto questo, però, solo se la percentuale di invalidità dell’80% riguarda l’invalidità pensionabile, ossia l’invalidità specifica per le mansioni lavorative svolte dal soggetto richiedente.

La riduzione della capacità lavorativa, dunque, deve attenere all’occupazione che il lavoratore ha svolto per tutta la sua carriera. E se la percentuale di invalidità è sotto l’80%? In questo caso per i cittadini con invalidità al 74% c’è l’APE Sociale. Non si tratta di una vera e propria pensione ma di un’indennità che accompagna fino alla pensione di vecchiaia. Si raggiunge con 63 anni e cinque mesi di età e 30 anni di contributi.

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