Pensione: questo comune errore te la fa perdere e rende difficile chiederla di nuovo

Informarsi e pianificare adeguatamente le proprie attività può prevenire la perdita di un sostegno economico essenziale.

La normativa in materia di pensioni in Italia è estremamente complessa e diversificata, con molteplici regole e condizioni da rispettare. Ogni anno, migliaia di cittadini si trovano a dover navigare tra una serie di leggi e regolamenti per assicurarsi di ricevere l’assistenza sociale a cui hanno diritto. Questo sistema, seppur pensato per garantire equità e sostenibilità, può diventare una vera e propria trappola per chi non è adeguatamente informato.

errore che fa perdere la pensione
La normativa pensionistica italiana è complessa e richiede attenzione per evitare errori – battifolle.it

Esistono situazioni in cui, per distrazione o mancanza di conoscenza, si può incorrere in errori che compromettono seriamente la possibilità di ricevere una pensione. Tra i rischi più significativi vi è la perdita dell’assegno sociale, una misura essenziale per chi non ha raggiunto il minimo di contributi necessari per la pensione completa. Capire come evitare questi errori è cruciale per non trovarsi privati di un sostegno economico fondamentale.

L’errore che nessuno vorrebbe commettere: si può perdere definitivamente l’assegno sociale

Uno degli errori più comuni che può portare alla perdita dell’assegno sociale è iniziare un’attività lavorativa senza considerare i limiti di reddito previsti dalla legge. L’assegno sociale è compatibile con redditi da lavoro solo entro determinate soglie. Se queste vengono superate, l’assegno viene ridotto proporzionalmente o, in alcuni casi, sospeso del tutto.

Per il 2024, l’importo dell’assegno sociale è fissato a 534,41 euro al mese, erogato per tredici mensilità, per un totale annuo di 6.947,33 euro. Questo significa che il reddito da lavoro compatibile con l’assegno sociale non può superare questa cifra. Per i soggetti che risultano coniugati la soglia raddoppia a 13.894,66 euro annui. Se si supera questo limite, l’assegno viene ridotto o annullato.

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Superare i limiti di reddito può portare alla riduzione o sospensione dell’assegno sociale – battifolle.it

La redazione del portale PMI.it ha recentemente risposto alla domanda di una persona di 70 anni che, percependo già l’assegno sociale, decide di avviare una ditta individuale per versare contributi per cinque anni (così da migliorare la sua situazione contributiva).

Secondo gli esperti della redazione, in casi come questi si deve fare molta attenzione al reddito generato dall’attività. Se il reddito annuale dell’attività supera i 6.947,33 euro, l’assegno sociale verrà ridotto proporzionalmente. Superando di molto questa soglia, l’assegno potrebbe essere sospeso o annullato del tutto.

Il superamento dei limiti di reddito comporta anche possibili difficoltà nel richiedere nuovamente il beneficio in futuro. Una volta che l’assegno sociale viene sospeso o annullato a causa di un reddito da lavoro troppo elevato, è necessario dimostrare una nuova condizione di necessità per poter accedere di nuovo alla prestazione. Questo processo può spesso risultare lungo e complicato, mettendo in seria difficoltà chi si trova senza alcun sostegno economico.

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